oggi vorrei riflettere con voi di un fatto, l'ennesimo purtroppo, che mi ha colpito moltissimo, perché non offende solo una comunità, quella ebraica, ma noi tutti, e perché purtroppo dimostra come la memoria storica di orrori (neppure troppo lontani nel tempo...) non sia ancora sufficiente a insegnarci e trasmettere il valore del rispetto reciproco e della convivenza civile.
Cosa è accaduto? Dopo il match di serie A Lazio-Cagliari, sono stati trovati alcuni adesivi antisemiti raffiguranti Anna Frank, la tredicenne autrice dell’omonimo diario, vittima dell’Olocausto, con indosso una maglia della Roma.
Quindici di questi tifosi sarebbero già stati identificati dalle telecamere all'interno dello stadio che li avrebbero ripresi mentre erano intenti ad attaccare adesivi sulla vetrata della Curva Sud. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di 15 ultrà con precedenti specifici e che rischiano ora una denuncia e un Daspo fino ad 8 anni. Il fatto ancora più inquietante è che ci sono anche due minori: secondo quanto si legge negli organi di stampa, il più piccolo ha 13 anni.
La buona notizia è che alcuni provvedimenti sono già stati presi, segnale importante che una grande fetta della nostra società si dissocia da tale barbarie. Prima della prossima gara tra Bologna e Lazio allo stadio Dall'Ara verranno distribuite foto di Anna Frank a giocatori e tifosi: un'iniziativa promossa dall'associazione "W il calcio" a cui ha aderito anche il Comune di Bologna. Non solo. La Federcalcio d'intesa con l'Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) ha disposto che su tutti i campi di gioco nel fine settimana sarà letto un brano del 'Diario di Anna Frank' prima dell'inizio delle partite con un minuto di riflessione.
Ma chi era Anna? E cosa significa antisemitismo? Anzitutto, per poter comprendere, è necessario conoscere. Il razzismo affonda le radici dell'ignoranza, nel senso etimologico della parola, nel "non sapere", nel "non conoscere".
La storia di Anna Frank_sottotitolata
Questo fatto mi dà lo spunto per ampliare un po' l'orizzonte del nostro ragionamento.
Tante volte abbiamo parlato della violenza che si può esprimere con le immagini, con i gesti, con le parole, una violenza talvolta più dolorosa di quella fisica e dell'estrema leggerezza con cui ci si lascia andare ad offese, più o meno goliardiche, anche nel gruppo dei pari. I semi del rispetto vanno gettati proprio alla vostra età, perché è proprio in questa fase che la vostra personalità si sta strutturando.
Ri-bloggo il video-manifesto della comunicazione non ostile, che già avevamo visto e commentato lo scorso anno
Conoscete l'eclettico Mika? Il cantante, giudice di X-FACTOR, racconta in questo singolo il suo rapporto con le parole. Vorrei che leggeste la traduzione di una piccola parte del testo e ci rifletteste su.
Le parole sono il nostro modo di conoscere e di farci conoscere. Fanno nascere il dialogo. Formano le storie, fanno incontrare le persone, le fanno innamorare, le fanno odiare. Le parole fanno scoppiare le guerre e sempre le parole fanno tornare la pace. Sono la nostra merce di scambio con gli altri, la nostra moneta.
A volte ci fanno ridere, a volte ci fanno piangere come stupidi, a volte ci accarezzano come il vento, a volte ci fanno male. Parole gentili come fiori o pesanti come un pugno in faccia.
Bisogna stare molto attenti alle parole, sono potenti, tanto potenti, bisogna usarle con cura, sceglierle una per una.
E quando le parole non ci sono o non ci possono essere perché parliamo lingue differenti o perché non parliamo, ci sono i gesti, i sorrisi, le mani. Le parole sono un ponte, un vecchio ponte pericolante in mezzo a un bosco. Il ponte è lì da tanto tempo, io sono qui, tu sei dall’altra parte e camminiamo piano piano, uno verso l’altro, con le parole, un po’ armati un po’ indifesi e ci incontriamo.
Che ne pensate? Possiamo partire da piccoli gesti quotidiani, dal nostro compagno, dal nostro amico, per poi, pian piano, prendere coscienza che abbiamo contagiato positivamente un sacco di persone...vale la pena provarci ragazzi!
Partiamo da noi, istituiamo la giornata delle parole gentili! Regaliamo ai compagni un pensiero, una frase, una sola parola di incoraggiamento, di fiducia, di amicizia. E speriamo che da una giornata....