Il governo fascista aveva inviato in Russia reparti male organizzati, privi di carri armati e di mezzi di trasporto, oltre che di collegamenti radio. Così, quando si scatenò la controffensiva sovietica nell'inverno del 1942-1943, la spedizione italiana fu costretta ad una ritirata ancora più tragica. Abbandonati, privi di viveri, morirono in mezzo alla neve e al gelo. La temperatura era molto rigida, scendeva fino a 40 gradi sotto zero, ed i militari si trovarono senza vestiario adeguato né cibo (l'unica speranza era quella di trovare un'isba per rubare e mangiare qualche animale). Molti vennero fatti prigionieri e sarebbero morti di stenti nei campi di prigionia sovietici. Dei soldati partiti, tornarono poco più della metà.
Potete trovare immagini e testimonianze qui.Fino al 7 dicembre 1941 la guerra era rimasta limitata all'Europa. Quel giorno però l'aviazione giapponese attaccò a sorpresa, senza alcuna dichiarazione di guerra, la flotta statunitense ancorata nella baia di Pearl Harbour, nelle isole Hawaii. L'ingresso in guerra degli USA avvenne il giorno successivo. L'11 dicembre la Germania e l'italia, alleate del Giappone, dichiararono guerra agli Stati Uniti.
L'evento è ancora ricordato con dolore negli USA, tanto che ogni anno, in occasione del Pearl Harbour Day, le bandiere nazionali vengono issate a mezz'asta, mentre a Pearl Harbour è stato costruito un monumento che rende indelebile il ricordo di questa tragedia per il popolo americano.
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