mercoledì 25 ottobre 2017

CONOSCERE, COMPRENDERE, ACCOGLIERE, RISPETTARE

Cari ragazzi,
oggi vorrei riflettere con voi di un fatto, l'ennesimo purtroppo, che mi ha colpito moltissimo, perché non offende solo una comunità, quella ebraica, ma noi tutti, e perché purtroppo dimostra come la memoria storica di orrori (neppure troppo lontani nel tempo...) non sia ancora sufficiente a insegnarci e trasmettere il valore del rispetto reciproco e della convivenza civile. 
Cosa è accaduto? Dopo il match di serie A Lazio-Cagliari, sono stati trovati alcuni adesivi antisemiti raffiguranti Anna Frank, la tredicenne autrice dell’omonimo diario, vittima dell’Olocausto, con indosso una maglia della Roma. 




Quindici di questi tifosi sarebbero già stati identificati dalle telecamere all'interno dello stadio che li avrebbero ripresi mentre erano intenti ad attaccare adesivi sulla vetrata della Curva Sud. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di 15 ultrà con precedenti specifici e che rischiano ora una denuncia e un Daspo fino ad 8 anni.  Il fatto ancora più inquietante è che ci sono anche due minori: secondo quanto si legge negli organi di stampa, il più piccolo ha 13 anni. 
La buona notizia è che alcuni provvedimenti sono già stati presi, segnale importante che una grande fetta della nostra società si dissocia da tale barbarie. Prima della prossima gara tra Bologna e Lazio allo stadio Dall'Ara verranno distribuite foto di Anna Frank a giocatori e tifosi: un'iniziativa promossa dall'associazione "W il calcio" a cui ha aderito anche il Comune di Bologna. Non solo. La Federcalcio d'intesa con l'Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) ha disposto che su tutti i campi di gioco nel fine settimana sarà letto un brano del 'Diario di Anna Frank' prima dell'inizio delle partite con un minuto di riflessione.

Ma chi era Anna? E cosa significa antisemitismo? Anzitutto, per poter comprendere, è necessario conoscere. Il razzismo affonda le radici dell'ignoranza, nel senso etimologico della parola, nel "non sapere", nel "non conoscere".
La storia di Anna Frank_sottotitolata

Questo fatto mi dà lo spunto per ampliare un po' l'orizzonte del nostro ragionamento.
Tante volte abbiamo parlato della violenza che si può esprimere con le immagini, con i gesti, con le parole, una violenza talvolta più dolorosa di quella fisica e dell'estrema leggerezza con cui ci si lascia andare ad offese, più o meno goliardiche, anche nel gruppo dei pari. I semi del rispetto vanno gettati proprio alla vostra età, perché è proprio in questa fase che la vostra personalità si sta strutturando.
Ri-bloggo il video-manifesto della comunicazione non ostile, che già avevamo visto e commentato lo scorso anno


Conoscete l'eclettico Mika? Il cantante, giudice di X-FACTOR, racconta in questo singolo il suo rapporto con le parole. Vorrei che leggeste la traduzione di una piccola parte del testo e ci rifletteste su.

Le parole sono il nostro modo di conoscere e di farci conoscere. Fanno nascere il dialogo. Formano le storie, fanno incontrare le persone, le fanno innamorare, le fanno odiare. Le parole fanno scoppiare le guerre e sempre le parole fanno tornare la pace. Sono la nostra merce di scambio con gli altri, la nostra moneta.
A volte ci fanno ridere, a volte ci fanno piangere come stupidi, a volte ci accarezzano come il vento, a volte ci fanno male. Parole gentili come fiori o pesanti come un pugno in faccia.
Bisogna stare molto attenti alle parole, sono potenti, tanto potenti, bisogna usarle con cura, sceglierle una per una.
E quando le parole non ci sono o non ci possono essere perché parliamo lingue differenti o perché non parliamo, ci sono i gesti, i sorrisi, le mani. Le parole sono un ponte, un vecchio ponte pericolante in mezzo a un bosco. Il ponte è lì da tanto tempo, io sono qui, tu sei dall’altra parte e camminiamo piano piano, uno verso l’altro, con le parole, un po’ armati un po’ indifesi e ci incontriamo.




Che ne pensate? Possiamo partire da piccoli gesti quotidiani, dal nostro compagno, dal nostro amico, per poi, pian piano, prendere coscienza che abbiamo contagiato positivamente un sacco di persone...vale la pena provarci ragazzi!
Partiamo da noi, istituiamo la giornata delle parole gentili! Regaliamo ai compagni un pensiero, una frase, una sola parola di incoraggiamento,  di fiducia,  di amicizia. E speriamo che da una giornata....





lunedì 23 ottobre 2017

IL RIASSUNTO

Scusami se ti ho scritto una lettera lunga. Non ho avuto il tempo per scriverla più corta. Così il matematico, fisico e filosofo francese Blaise Pascal comunica al suo corrispondente quanto è complicato dire solo quello che c’è da dire. Tra l’altro, lo fa in modo sintetico.

Ma come si scrive un buon riassunto? Ripassiamolo insieme.

domenica 22 ottobre 2017

I PROMESSI SPOSI : SECONDA PARTE

Dove eravamo rimasti?
Don Rodrigo, attraverso i suoi scagnozzi, terrorizza a tal punto Don Abbondio, che il matrimonio va a monte.
Ma i due Promessi, con l'aiuto dell'efficientissima Agnese, tentano di risolvere la vicenda... complicandola ancora di più!!!!
Prima si rivolgono ad Azzeccagarbugli, una figura emblematica del romanzo attraverso la quale Manzoni rivolge una profonda critica alla giustizia dell'epoca (non scordatevi che il 1600 è solo un pretesto!).


La scena del "pozzo di scienza" Azzeccagarbugli ci dà modo di riflettere sul concetto di giustizia attuale: la legge DEVE essere uguale per tutti, aldilà della provenienza politica, culturale, economica, etnica.
Un paio di video e video 1per ragionare.


Che cosa significa essere uguali di fronte alla legge? Vuol dire essere identici l'uno all'altro? Cosa ne pensate? Che cosa dice la nostra Costituzione in merito




Il pregiudizio, cari ragazzi, può ostacolare il giudizio, ossia la ricerca della verità? Pensiamoci.


Ed ora torniamo ai nostri eroi...Agnese, delusa ma non sconfortata dall'esito del colloquio di Renzo, propone di organizzare un matrimonio a sorpresa...ma la nottata, divenuta celebre come "notte degli imbrogli", avrà un epilogo molto diverso da quello sperato.



Renzo, Lucia ed Agnese, su consiglio di Fra' Cristoforo, sono costretti a partire e separarsi.

Ecco come la povera Lucia, distrutta dal dolore e dalla nostalgia, saluta il proprio Paese natale.


"Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande", questa frase, che chiude in maniera splendida il passo, ci permette di introdurre la tematica del ruolo della Provvidenza nel romanzo e nell'opera di Manzoni.
Lucia, nel momento in cui deve abbandonare il suo paese, piange, ma non si dispera perché si affida completamente nelle mani di Dio. Alla fine trova conforto nel pensiero che Dio non turba la serenità dei suoi protetti se non per dar loro qualche gioia più grande. Secondo Manzoni, quindi  la Provvidenza è una conferma dell’ aiuto divino, che non solo spinge ciascuno a sperare, ma anche ad avere coraggio, a non arrendersi mai di fronte ai pericoli e alle difficoltà.
Alessandro Manzoni, autore del famoso romanzo storico “I promessi sposi”, era molto religioso; per questo motivo in tutte le sue opere, fa emergere chiaramente la sua visione provvidenziale della vita. Inoltre fa rispecchiare in molti personaggi dei suoi componimenti parte degli avvenimenti della sua vita personale, soprattutto in riferimento alla sua conversione religiosa.
Il tema della Provvidenza è, dunque, dominante nei Promessi Sposi. Si tratta di una forza superiore, divina, che agisce e interviene in fatti e circostanze negativi per volgerli al bene.
Nella Provvidenza confida Padre Cristoforo in ogni momento, ma specialmente quando è costretto ad abbandonare i suoi due protetti nel momento della difficoltà. Certo però che essa dirigerà gli eventi verso la giusta conclusione, la pena per i cattivi ed il trionfo dei buoni.

Lucia ed Agnese trovano rifugio presso il convento della Monaca di Monza
Cliccate sul Link per conoscerla meglio.





Gertrude è il simbolo di una giovinezza spezzata, di una scelta imposta dalla famiglia, di un fallimento nell'età adulta determinato fortemente dall'impossibilità di vivere con spensieratezza l'età giovanile. Ne stiamo molto parlando in questo periodo a scuola: trovate che oggi sia ancora così nella nostra società? Conoscete esempi simili in società diverse dalla nostra?


E concludiamo con una testimonianza molto recente



domenica 15 ottobre 2017

IL DILEMMA DEL CHE...




Cari ragazzi di seconda,
l'argomento di oggi riguarda l'uso del "che". Questa parolina può infatti avere funzione di congiunzione subordinante, pronome relativo, aggettivo e pronome interrogativo o esclamativo.


Condividiamo questo link.
Vi propongo poi delle attività:
Esercizio 1
Esercizio 2
Esercizio 3

Ed infine un Test per consolidare lo studio.
Visto che ci siamo, un bel quiz per ripassare la forma attiva e passiva dei verbi in vista della verifica!